scrivere per twitter

#Twiscrivo: Scrivi meglio grazie a Twitter

Dove nascono i tweet? Dalle parole.
Ma non basta.

Dove nascono le parole giuste per un tweet?
Potrei risponderti tra le nuvole, e in questo post capirai perché.

A raccontarcelo è Roberto Gerosa, un incontro di quelli speciali che Twitter regala quando impari a conoscerlo e a leggere le persone tra le parole. Roberto scrive con passione di social e web su socialdaily.it.
Alla Social Media Week a Milano ha scoperto un po’ di cose sui tweet e le nuvole.

I Fumetti l’avevano capito prima di Twitter: la sintesi è tutto!

All’evento #TwiScrivo: come fare narrativa su Twitter (divertendosi pure) si parla di Twitter, e già sono contento. Si parla di fumetti e sono ancora più contento!
Ma soprattutto si parla di sintesi, di brevità e di umorismo. Tutte qualità che riscontro in Twitter e che mi hanno fatto innamorare di questo social network.

Grazie a Tito Faraci, fumettista e anche lui amante di Twitter, rifletto sul fatto che il mondo dei fumetti non è tanto lontano da Twitter. Nel dna del fumetto c’è la sintesi sostiene Faraci, guarda un pò è proprio la sintesi l’elemento che differenzia Twitter da tutti gli altri social.

Come ho fatto a non pensarci prima? Eppure tra i protagonisti della mia infanzia ci sono Geppo, Braccio di Ferro, Topolino…sono cresciuto in un mondo di Gulp, Argh e Sgrunt! Le onomatopee sono meglio di qualsiasi emoticon, dopo un Gulp non è necessario aggiungere altro.

 

Due concetti difficili da far capire agli uomini: le misure non contano e si deve comunicare più lentamente

Mi rendo conto che ai noi maschietti non piaccia sentire certe cose. Ma bisogna essere sinceri, noi uomini abbiamo la fissa delle misure, delle statistiche e dei tempi. Eppure nella comunicazione, nel racconto e nelle relazioni umane, non serve stordire l’altro con una sequenza di parole ripetute fino alla noia.

Bisogna liberarsi dal superfluo, siamo circondati da tante, troppe, cose inutili. Tutte queste cose inutili si ripercuotono anche nei nostri schemi relazionali. Allunghiamo le frasi, le appesantiamo, perdiamo tempo e magari alla fine, nonostante tutto il nostro impegno, non ci capiamo.

Essere più semplici, anche nel modo di scrivere, ci avvicina alle persone, perchè si diventa più diretti senza troppe interferenze. Ma non basta comunicare in modo semplice, bisogna farlo anche lentamente. Un’altra missione impossibile? Sembra proprio di sì. Oltre ad essere ingolfati da tante cose inutili, sembriamo schizzati, parliamo di fretta, non ascoltiamo e pretendiamo di essere ascoltati.

Ma quanto ho scritto?

Troppo, potevo riassumere tutto quanto con una classica espressione inglese:

Keep it Easy! And tweet more 😉

 

Se vuoi leggere i tweet dell’evento, Roberto ha raccolto i più stimolanti in uno Storify:

 

 

Roberto Gerosa

C’è vera condivisione solo nella povertà. C’è vera ricchezza solo nella condivisione. Social Media Specialist appassionato di social e comunicazione, tratta questi temi sul suo blog socialdaily.it.

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