curation su twitter

Content curation su Twitter: prendersi cura dei tweet

Quando penso alla rete e al suo flusso continuo di informazioni, dati, parole, provo sempre un po’ di inquietudine mista a malinconia per la quantità esagerata di materiale che viene creato e per il suo essere il più delle volte sfuggevole.

Quello che accade nel mondo online non è altro che un’estensione di quanto già avviene da sempre nel mondo a tre dimensioni, dove la quantità immensa di opere e saperi suscita l’esigenza di organizzare e rendere fruibile tali risorse altrimenti difficili da raggiungere.

Da qui la nascita di musei, enciclopedie, biblioteche, archivi, dove la cura è affidata a persone considerate esperte in materia.

Allo stesso modo sul web, accanto a chi crea contenuti, c’è chi sente la necessità e si specializza nel raggruppare, catalogare, collezionare e mettere a disposizione della comunità il materiale organizzato, come ricchezza condivisa.

A maggior ragione se questo, diversamente da un quadro o da un libro che non possono dissolversi, rischia di finire presto inglobato nel mare magnum della rete e di sparire dalla nostra vista e dalla nostra memoria.

Dall’esigenza di dare persistenza alle informazioni, e in qualche modo mettere ordine al web, dalla possibilità che ci siano persone in grado di individuare e raccogliere le notizie più interessanti e i contenuti di qualità online, prende vita l’attività di Content Curation.

Se il termine non ti è nuovo è perché l’idea di organizzare i contenuti intorno a determinati argomenti mettendoli poi a disposizione di un vasto pubblico viene sempre più presa in considerazione sul web, non solo come ambizione all’archiviazione ordinata, ma anche come pratica di marketing .

È del 2009 il Manifesto del Content Curator che descrive la necessità di un’attività che non sia la creazione di nuovi contenuti, ma la loro raccolta e cura, da offrire ai lettori avidi di contenuti di qualità ma con poco tempo per reperirli. E proprio nel manifesto viene indicata la strada di una possibile applicazione nel campo del marketing e della costruzione di un’autorevolezza, personale o legata a brand, basata sulla capacità di offrire collezioni curate.

“In time, these curators will bring more utility and order to the social web. In doing so, they will help to add a voice and point of view to organizations and companies that can connect them with customers – creating an entirely new dialogue based on valued content rather than just brand created marketing messages.”
Fonte: Manifesto

Dalla collezione alla cura

Se collezionare è raccogliere in maniera disordinata materiale che abbia una certa attinenza, curare è una collezione realizzata attraverso un pensiero critico e pertanto necessita di più passaggi e sfumature.

Può sembrare superfluo, ma bisogna considerare che tanti non hanno tempo di navigare tra le pagine e il rumore online per analizzare e cogliere concetti e informazioni chiave intorno ad un tema. E a tanti non piace fare sforzi, perciò sapere che c’è una risorsa affidabile che fa questo lavoro per loro può diventare un riferimento essenziale.

Il percorso che ci porta dalla collezione alla cura può essere così schematizzato:

  • Ascolto e raccolta
  • Comprensione e organizzazione
  • Contestualizzazione e interpretazione
  • Scopo della raccolta e nuovi significati
  • Presentazione, condivisione, conversazione

Se questi possono essere passaggi necessari nel processo di cura, a prescindere dalla fonte, entriamo nella specificità di Twitter come strumento per la content curation.

Prendersi cura dei tweet

La fase iniziale della content curation è la raccolta del materiale, perciò la prima cosa da fare è la scelta delle fonti.

Twitter, nel suo essere un flusso continuo di notizie, link, immagini, idee può trasformarsi da semplice strumento di consumo delle informazioni condivise da altri a luogo privilegiato d’ascolto per tracciare e trovare contenuti di valore a partire dai quali imbastire la nostra cura.

Quali aspetti bisogna tenere in considerazione per rendere Twitter il nostro tool per la content curation?

NETWORK

Se il primo passo è l’ascolto, va da sé la necessità di costruire un network di riferimento personalizzato e autorevole. E possibilmente unico.

Se crei la tua rete di following selezionando e organizzando gli account che ti interessano in base ad aree tematiche e liste su Twitter avrai una rete di contatti che a loro volta potranno essere per te dei curatori di altri contenuti. La scelta delle migliori fonti ti permette di avere già una prima scrematura dei contenuti che andrai a selezionare.

INFORMAZIONE

La grossa mole di lavoro consiste nella raccolta ed organizzazione del materiale. Oltre a seguire il flusso in tempo reale è indispensabile rintracciare conversazioni e contenuti che hanno già terminato il loro ciclo di vita.

In questo ci vengono a supporto i tool di ricerca da affiancare alla ricerca interna di Twitter, come ad esempio Topsy.com.

Fatto ciò è necessario ordinare e archiviare, interpretare e riassumere la grande quantità di dati raccolti e ancora una volta saranno i tool organizzativi ad aiutarci in questa fase.

CURA

Nel processo di comprensione ed organizzazione dei contenuti, il salto di qualità che porta a diventare da collezionisti a curatori è quello di aggiungere valore a ciò che si è trovato.

Dare nuove prospettive, inventare chiavi di lettura fa sì che a poco a poco si venga considerati esperti di una particolare nicchia d’interesse. Condividere le risorse curate trasmetterà alla nostra audience il messaggio che per avere informazioni su un determinato argomento sarà sufficiente seguirci.
Entrando così a far parte dei network di altre persone s’innescherà un processo naturale di espansione, e più di qualità saranno le nostre connessioni, le interpretazioni e la nostra capacità di diffusione, più Twitter si mostrerà nella sua validità come tool per la content curation.

REAL TIME

L’ultimo step per un’attività di curation su Twitter completa è quella legata agli eventi in tempo reale.
Il flusso dei tweet scorre veloce, seguirne il ritmo e saperlo modellare rende il nostro account un riferimento per chi non riesce a seguire i tempi della timeline.

Curare il flusso di notizie in tempo reale permette sia di fare da tramite per altre persone permettendogli di partecipare ad eventi a cui non sono presenti, sia di prendere parte a qualcosa a cui non partecipiamo fisicamente. La cura real time ci permetterà di documentare e collegare ciò che si sta ascoltando, testimoniando, imparando e trasmettendo saperi in tempo reale. E aggiungendo le nostre interpretazioni saremo considerati come voce di riferimento in relazione a quegli eventi e agli argomenti trattati.

 

Twitter per la content curation permette dunque di inserire contenuti già esistenti in nuovi flussi narrativi, contribuendo non solo alla loro persistenza ma alla creazione di un circolo virtuoso che alimenta l’engagement e infonde linfa nella costruzione della nostra autorevolezza intorno ai topic per noi importanti.

I tool indispensabili per la content curation

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valijolie

Scrivo, twitto e studio. Per destituire il marketing e riprendermi le parole.

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